di Giovanni Nicola Ermini

L’Alpe della Luna, terra fascinosa e inviolabile, è custode da secoli di grandi tesori

Su i suoi sentieri di confine, viandanti e diligenze correvano nella Via Major per raggiungere le pianure della Romagna, dall’entroterra delle Signorie e del Tifernum.

Frequenti erano i saccheggi e innumerevoli gli anfratti della foresta in cui nascondere le fortune trafugate.

In una notte di agosto, un gruppo di diligenze cariche di caffè, correvano rapide sulla cresta del L’Alpe, ma intercettate dai briganti, sparirono fra i boschi.

Mesi dopo, con il popolo in rivolta, L’Alpe fu battuta in lungo e in largo alla ricerca dei banditi, che catturati, non rivelarono mai dove avessero occultato i tesori.

Il carico di caffè rimase nel cuore della foresta senza mai essere trovato e Si dice che, a primavera, gli alberi in fiore emanassero aroma di caffè.

Oggi, gli ultimi carbonai che trasformano la legna in carbone, seguendo le antiche tradizioni, con i loro fuochi diffondono nella valle profumi di faggio, ginepro, e per gli olfatti più sopraffini, ancora è riconoscibile il profumo di Caffè.